All’interno del corso del prof. Luca Capuano ho lavorato per svariati mesi sul complesso monumentale della Risiera di San Sabba, in accordo col curatore del museo.
La struttura del monumento mostra oggi i segni dei restauri del secolo scorso, restauri volti a creare quella dimensione in bilico tra un museo ed un luogo di riflessione. L’interventi non conservativo su un complesso distrutto dall’incuria e da un incendio ha voluto portare alla creazione di un luogo quasi sacrale, un mausoleo alle vittime ma allo stesso tempo conservarne le tracce storiche presenti e permettere una fruizione museale. L’incontro positivo di un architettura classica (la pileria di riso dalla quale prende il nome) con un intervento molto acuto dell’architetto Romano Boico ha configurato il luogo come viene visto ora, con tutto il carico di significati che solamente la visita può dare.
L’intento del lavoro è stato quello di porre in essere un dialogo tra le forme architettoniche e le tracce materiali ancora esistenti, in particolare quelle più elementari e proprio per questo più profonde, ovvero quel che resta delle incisioni sui muri delle celle. Una testimonianza estremamente semplice nella forma eppure profondissima nel significato. Partendo dai diari di Diego de Henriquez depositati presso i musei civici di Trieste il lavoro ha preso lentamente forma fino alla veste attuale che si può vedere qui sotto, sotto forma di pdf ma soprattutto, come video.